Carte di pagamento in Italia: crescita esponenziale negli ultimi cinque anni

Un tempo diffidenti nell’utilizzo dei sistemi di pagamento elettronici, basti pensare alle lunghe file che si creavano all’interno delle filiali bancarie, in molti casi per ritirare la busta paga o effettuare un modesto prelievo in contante, gli italiani – seppur in ritardo rispetto ad altre popolazioni del Vecchio Continente – sembrano aver compreso l’estrema utilità di questo strumento.

Tutti gli strumenti di pagamento elettronici, come quelli presenti su carte24.info, hanno visto aumentare la loro capillare diffusione lungo lo Stivale, da Nord a Sud, migliorando la vita dei cittadini del nostro splendido paese. Al giorno d’oggi pochi soggetti, perlopiù di età avanzata, non posseggono una carta, riscontrando enormi difficoltà nel poter effettuare taluni pagamenti, oltre ad esporsi al rischio di perdere i contanti per svariati motivi.

Bancomat e prepagate: i motivi del boom dell’ultimo quinquennio ed il ruolo del web

I dati, in tal senso, sono la fotografia migliore, che consente di offrire uno spaccato reale, chiaro e veritiero di quanto abbiamo fin qui descritto. Le carte di debito, note ai più col nome “bancomat”, restano lo strumento maggiormente diffuso nel nostro paese, con quasi 60 milioni presenti nei portafogli dei cittadini del Belpaese.

L’aumento nell’ultimo quinquennio si stima attorno al 16% ed ha riguardato, in molti casi, persone che hanno dovuto fare di necessità virtù. È inutile negare, infatti, come il periodo dei lockdown, che limitava o rendeva estremamente complesso l’accesso agli sportelli bancari, abbia spinto moltissimi italiani all’utilizzo del Bancomat, strumento elettronico base per poter effettuare prelievi nei giorni festivi e a qualsiasi orario, oltre alla possibilità, estremamente comoda, di pagare direttamente presso gli esercenti.

La pandemia, quindi, ha dato ulteriore impulso all’utilizzo delle carte di pagamento, anche se il fenomeno era in netta e costante ascesa da almeno vent’anni, epoca in cui un fattore, più di ogni altro, ha inciso profondamente nella quotidianità di ciascuno di noi: la fruizione di Internet su larga scala.

Il web è diventata l’anima del commercio, come testimonia il vertiginoso volume d’affari dell’e-commerce, che ha raggiunto, a conti fatti, quello dei negozi fisici. Lo strumento maggiormente utilizzato per acquistare online è la carta prepagata, fruibile anche per i prelievi presso gli ATM posti all’esterno degli istituti di credito ed effettuare pagamenti direttamente dagli esercenti.

Carta di credito, lo strumento più ambito ma meno posseduto dagli italiani

La crescita di questo specifico strumento è stata, nel periodo preso in considerazione, di oltre il 25%: sul territorio italiano sono presenti, ad oggi, trentadue milioni di prepagate; cinque anni fa ne erano presenti venticinque. Le carte prepagate, oltre ad essere estremamente comode e snelle per i pagamenti online, garantiscono maggior sicurezza psicologica per quei soggetti che temono di poter subire frodi o operazioni di phishing online.

Il saldo della carta prepagata, che coincide col limite utilizzabile della stessa, è la cifra massima potenzialmente oggetto di frode, a differenza, invece, di quanto accade con le tradizionali carte di credito, esposte per l’intero massimale mensile della stessa. Va detto a chiare lettere, tuttavia, che la maggior parte delle carte di credito dispongono di un’assicurazione che, qualora non fosse dimostrata la malafede del titolare, procedono direttamente al rimborso.

Anche le carte di credito, seppur cresciute in misura inferiore rispetto a carte di debito e ricaricabili, hanno visto crescere la loro diffusione negli ultimi cinque anni. L’aumento è stato di oltre un milione di tessere: le carte di credito attualmente circolanti sono quasi 15,5 milioni (+11% nel quinquennio). Il numero inferiore rispetto a bancomat e prepagata è dovuto ad alcuni elementi come, tra gli altri, il costo maggiore del canone annuo, disporre di merito creditizio per ottenerla e le commissioni applicate sui prelievi in contanti.