Politica – Scenari Politici Economici https://www.scenaripoliticieconomici.it Sito di economia e finanza Fri, 13 Sep 2019 18:00:50 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.6.8 Le ultime decisioni della BCE https://www.scenaripoliticieconomici.it/le-ultime-decisioni-della-bce/ Fri, 15 Dec 2017 17:59:27 +0000 http://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=26 Tutto ancora fermo? Serpeggia una certa delusione in molti ambienti finanziari ma soprattutto la Germania è scontenta per quelle che[...]

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Tutto ancora fermo?

Serpeggia una certa delusione in molti ambienti finanziari ma soprattutto la Germania è scontenta per quelle che si preannunciano le decisioni della BCE. Da molto tempo, infatti, la Germania preme affinché la Banca Centrale Europea metta la parola fine al Qe e dia inizio ad un rialzo dei tassi di interesse. Ovviamente questa posizione tedesca risponde ad esigenze di politica economica interna e con il sentimento popolare tedesco. La Germania è stata la prima a registrare significativi incrementi dell’inflazione e al momento attuale è, nell’Eurozona, il Paese in cui l’inflazione è ai livelli maggiori. Questo significa che il costo della vita in Germania sale più che altrove mentre i tassi di interesse bloccati provocano l’assenza o quasi di rendimento dei risparmi e rendimenti scarsi anche negli investimenti a rischio basso. I tedeschi, per via di questa concomitanza di situazioni si trovano con una certa erosione del potere d’acquisto e di questo il Governo di Berlino si rende perfettamente conto anche per le proteste che raccoglie in questo senso.

La posizione degli altri Paesi

L’Italia e le altre economie deboli Europee, al contrario, si avvantaggiano della politica monetaria della BCE. Se dovesse interrompersi il Qe e dovessero salire i tassi di interesse l’Italia avrebbe seri problemi a mantenere sotto controllo il debito pubblico. La conseguenza di questo sarebbe un rallentamento della crescita appena riavviata timidamente e una condizione di sovraindebitamento estero che andrebbe ad aumentare ulteriormente il debito, una spirale difficile da interrompere se non con provvedimenti pesanti che inciderebbero sensibilmente sulla vita degli italiani. In questo quadro, Mario Draghi avrebbe deciso di mantenere in essere il Qe anche nel 2018 e mantenere fermi anche i tassi di interesse. Si attende a breve una comunicazione ufficiale che dovrebbe confermare tutto questo. Molti analisti si aspettano, a questo punto, un mantenimento del Qe fino a settembre 2018 e tassi invariati almeno fino alla metà del prossimo anno.

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Un nuovo atto destabilizzante in Medio Oriente https://www.scenaripoliticieconomici.it/un-nuovo-atto-destabilizzante-in-medio-oriente/ Fri, 15 Dec 2017 17:57:37 +0000 http://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=23 Decisione dura al vertice di Istanbul A Istanbul si sono riuniti i Leader di 57 Paesi musulmani, convocati dal turco[...]

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Decisione dura al vertice di Istanbul

A Istanbul si sono riuniti i Leader di 57 Paesi musulmani, convocati dal turco Erdogan per discutere della questione relativa allo spostamento della capitale dello Stato di Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, la città multireligiosa che lo Stato ebraico ha annesso al suo territorio nel 1980 con atti di forza. Sotto accusa dai Paesi musulmani anche il Presidente USA Trump che ha di fatto riconosciuto Gerusalemme Capitale di Israele con la decisione di spostare in questa città la rappresentanza diplomatica Americana, contro il parere di gran parte del mondo, compreso il Papa che ha, invece, chiesto di lasciare inalterato lo Status Quo, appello inascoltato.

La sessione dei Leader dei Paesi musulmani si è aperto con il Presidente turco che ha mostrato una fotografia in cui un bambino palestinese bendato è circondato da soldati israeliani, accusando Israele di essere uno Stato che pratica il terrorismo. Un sultano attacca ancora più duramente avanzando la proposta che Gerusalemme venga proclamata capitale dello Stato Palestinese. Si discute animatamente in un clima di agitazione e alla fine del vertice arriva la proposta di Erdogan.

La risoluzione del vertice di Istanbul

Il vertice al termine delle discussioni adotta una decisione: “Proclamiamo Gerusalemme Est capitale dello Stato di Palestina e lanciamo un appello agli altri Paesi a riconoscerne la legittimità”. La decisione di Trump è ritenuta dai partecipanti al vertice un gesto “Irresponsabile, illegale, unilaterale del Presidente degli Stati Uniti che riconosce Gerusalemme come la cosiddetta capitale di Israele, la potenza occupante”. In quest’ultima frase sta tutto il senso, se di senso si può parlare in un conflitto che si protrae dal dopoguerra, l’assegnazione ad Israele di territori in cui vivevano i palestinesi che sono stati cacciati dalle loro case, dai loro territori per essere consegnati allo Stato ebraico.

La conquista di Gerusalemme nel 1980 è un altro passo vissuto dai palestinesi come un ulteriore occupazione abusiva, un oltraggio anche alla religione. La proclamazione di Gerusalemme Est capitale dello Stato Palestinese può facilmente generare nuove tensioni e nuovi scontri e accentuare lo scontro tra mondo occidentale e mondo arabo con conseguenze poco prevedibili anche sulle economie dei singoli Stati e su quella più globale. Il rischio è anche che in questa situazione possa avvantaggiarsi l’Isis raccogliendo maggiori consensi nel mondo arabo cavalcando l’onda di protesta e indignazione.

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Altri problemi per Trump https://www.scenaripoliticieconomici.it/altri-problemi-per-trump/ Wed, 13 Dec 2017 17:52:45 +0000 http://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=14 Numeri risicati al Senato Quella di Trump non si può certo considerare una presidenza tranquilla. In passato alcuni suoi provvedimenti,[...]

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Numeri risicati al Senato

Quella di Trump non si può certo considerare una presidenza tranquilla. In passato alcuni suoi provvedimenti, centrali nella campagna elettorale, sono stati fortemente contrastati dalla Magistratura americana, pensiamo ad esempio al “Muslim Ban” e all’abolizione della riforma sanitaria voluta dal suo predecessore e per questo chiamata Obamacare.

Il Presidente Usa si trova anche in una situazione delicata su altri fronti, il Russiagate che pende minacciosamente sulla sua testa e che potrebbe infine condurre ad una procedura di Impeachment ma anche accuse di molestie sessuali da parte di alcune donne, ma forse questo è il pericolo minore per il Presidente. Nelle sue mani sempre la soluzione della delicata situazione orientale nel Pacifico, con la Corea del Nord che continua con il suo atteggiamento provocatorio e minaccioso che preoccupa anche altri Paesi, non solo gli USA e stiamo vivendo un periodo di profonda incertezza e timore per la concreta possibilità che si sviluppi un conflitto nucleare, catastrofico per tutta l’umanità. Per tornare sul fronte interno Americano, problemi anche per i numeri al Senato.

Repubblicani perdono in Alabama

Nei giorni scorsi si sono svolte le elezioni in Alabama che ha visto, come sempre, contrapposti i candidati del partito Repubblicano e quelle del democratici. Il candidato repubblicano, Roy Moore ha scontato il suo coinvolgimento in accuse di molestie e il popolo dell’Alabama ha preferito far confluire i suoi voti sui democratici, eleggendo al Senato il loro candidato. In Senato già i numeri dei Repubblicani erano di una debole maggioranza e con la sconfitta di Moore ora possono contare solo su due voti di vantaggio.

Occorre anche considerare che il Presidente Trump non ha un appoggio monolitico, anche molti del suo stesso partito sono critici su diverse posizioni presidenziali e i futuri provvedimenti sono esposti ad una certa instabilità, all’incertezza del voto dei repubblicani, con ampie possibilità di bocciature. La stessa Economia Americana potrebbe patire di questa situazione con provvedimenti incerti che agitano gli operatori di Borsa e che inducono una certa prudenza negli investimenti.

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