Confindustria lancia l’allarme: “L’Italia rischia la recessione”

Il Centro Studi di Confindustria ha oggi pubblicato un nuovo rapporto sulle prospettive economiche dell’Italia, lanciando l’ennesimo e clamoroso allarme sul rischio recessione che ancora incombe sul nostro paese. Più in particolare, il Csc parla di rischio concreto considerato che al momento galleggiamo sulla crescita zero e che un nuovo “shock politico” sarebbe fatale e porterebbe il paese, appunto, in recessione. Insomma, proprio come una sorta di simulatore roulette, Viale dell’Astronomia ha chiari gli scenari nel caso in cui vengano o meno seguite alcune politiche restrittive in programma.

No a aumento dell’IVA

Confindustria, nelle sue previsioni, parla di previsioni opposte nel caso in cui l’aumento dell’IVA dovesse essere annullato e finanziato per intero a deficit. Il PIL, al contrario, rimarrebbe fermo non solo quest’anno ma anche nel 2020 nel caso in cui le politiche previste su rialzo di IVA e accise dovessero restare “invariate”.

Si tratta, insomma, di una situazione complicata e che mette l’Italia in bilico costante tra ripresa e recessione. Interessanti anche le considerazioni di Andrea Montanino, direttore del Centro Studi Confindustria: “Questa manovra sarà la più restrittiva dai tempi del governo Letta. In gioco ci sono 0.5 punti di PIL, 8 miliardi di euro”. Montanino, però, tiene a precisare che il giudizio sulla manovra non è negativo considerato che la legge di bilancio del precedente governo aveva fatto tremare sul fronte dei conti pubblici.

Le prospettive del 2020 per gli industriali

Nel rapporto si fa riferimento anche all’impatto che la manovra avrà sull’economia reale, ma soprattutto vengono delineate le aspettative degli industriali in vista di un 2020 che si preannuncia chiave per il futuro del paese.

Il primo elemento che spicca è quello della fiducia. Viale dell’Astronomia sottolinea che c’è la concreta possibilità che proprio il prossimo anno possa essere quello della svolta, a patto però che vengano rispettate alcune condizioni.

Il primo riguarda il dividendo dei tassi d’interesse, da utilizzare per portare un nuovo clima di fiducia e positività nel paese. Si passa poi su un tema che pesa ancora tanto sull’economia del paese, quello della necessaria riduzione del peso fiscale a carico dei lavoratori, mentre l’ultimo punto, quello del rilancio degli investimenti privati, è necessario per rimettere in linea con l’Europa il nostro paese.

Taglio fiscale sui lavoratori, ecco le simulazioni

Ovviamente catalizza l’attenzione di molti il punto relativo allo sgravio fiscale sui lavoratori. Il Csc ha effettuato anche un paio di simulazioni, scenari che potrebbero concretizzarsi tra qualche mese. Si immagina, ad esempio, l’estensione degli 80 euro di bonus anche agli incapienti: il costo sarebbe di 2 miliardi ed andrebbe a far coppia col reddito di cittadinanza con l’obiettivo finale di incentivo al lavoro.

C’è poi anche l’ipotesi della rimodulazione dello scaglione Irpef che potrebbe passare dal 27 al 23%. In questo caso il costo sarebbe molto più sostenuto, nell’ordine di 7,9 miliardi di euro, e andrebbe a coinvolgere ben 23 milioni di lavoratori.

Aliquote IVA “riordinate” solo in alcuni casi?

Un altro punto che di certo non mancherà di generare interessanti spunti di discussione è quello che invece riguarda un “riordino” delle aliquote IVA soltanto in alcuni casi. Più in particolare si fa riferimento a singoli beni o ad acquisti effettuati da famiglie dal reddito elevato. Allo stesso tempo, però, Viale dell’Astronomia precisa che si tratterebbe comunque di una misura estrema e che dovrebbe essere messa in atto solo nel caso in cui i conti pubblici si trovassero in serio pericolo, evitando così nuove misure restrittive che finirebbero per affossare definitivamente i piani di crescita.

Un’ultima considerazione è stata poi fatta sugli obiettivi generali della Nadef: in particolare il raggiungimento del deficit previsto per il 2020, pari al 2.2% del PIL, è stato definito “problematico” vista la scarsezza delle coperture indicate nel testo.