Calcolare la cessione del quinto dello stipendio, come si fa?

Stai cercando una guida sulla cessione del quinto dello stipendio? Come simulare il calcolo della rata della cessione del quinto per capire se questo prestito può fare per te? Sei nel posto giusto! In questo approfondimento, ti spiegheremo con un esempio molto semplice tutti i procedimenti per poter calcolare in maniera rapida la cessione del quinto. Prima, però, cerchiamo di capire di più su questa tipologia di finanziamento.

Cessione del quinto: cos’è e a chi è rivolta

La cessione del quinto è una forma di prestito che viene concesso a chi ha un lavoro stabile o, comunque, ha un’entrata fissa al mese. In altre parole, se è un pensionato. Ciò perché è una tipologia molto particolare dove non è previsto un giorno mensile in cui paghi le rate ma ti viene tolto il saldo direttamente dalla busta paga – se sei un lavoratore – o dalla pensione – se, appunto, sei un pensionato.

Inoltre, ciò consente da un lato di essere sicuro di poter restituire il tutto e, quindi, non avere alcun intoppo burocratico. Dall’altro, hai la certezza che potrai ben figurare come buon pagatore e il che non fa mai male.

Per questo, però, è necessario un doppio requisito: oltre a essere un lavoratore dipendente (e NON un autonomo) devi avere il ‘posto fisso’. Il posto fisso, oggi, te lo garantisce solo la pubblica amministrazione e, quindi, in altre parole, dovrai essere un dipendente pubblico.

I dipendenti pubblici, infatti, sono praticamente illicenziabili e qualsiasi cosa succede hanno comunque il loro stipendio a casa. Quindi, non c’è alcun pericolo che possa fallire lo stato. Come, invece, può fallire un’azienda. Ed è per questo motivo che, infatti, se una banca dovesse rifiutare la cessione del quinto a un lavoratore privato, non è ‘cattiva’ la banca ma, anzi, vuole semplicemente cautelarsi. In un mondo che cambia sempre più velocemente, anche se hai un vecchio contratto a tempo indeterminato presso un’impresa, non sei più al sicuro.

Il mito del posto fisso nel privato è ormai crollato e, quindi, le banche legittimamente non vogliono rischiare. Se, invece, sei un pensionato l’unico tuo limite riguarda l’età. Di solito, l’età massima è 75 anni e oltre questa data non è possibile andare. Gli enti creditori più fiscali fanno sì che tu debba saldare tutto il prestito entro i 75 anni. Mentre quelli più malleabili, si accontentano che il saldo del prestito non debba partire oltre i 75 anni.

Per il resto, il procedimento è uguale come per un lavoratore: pagamento al saldo della pensione e tu ti ritrovi con il 20% in meno. Già ma come si calcola? Lo scopriamo nel prossimo paragrafo.

Come si calcola il 20% della cessione del quinto

Il calcolo della cessione del quinto può essere ingannevole per i non esperti. Infatti, può capitare che tu possa pensare che basti semplicemente lo stipendio diviso 5. In realtà, è leggermente più complesso.

Innanzitutto, dovrai togliere tutte le indennità, gli straordinari, le ferie e tutto ciò che di ‘surplus’ hai in busta paga. Lo stipendio deve essere ‘secco’. Inoltre, devi considerare che le mensilità non sono 12 ma almeno 13. A Natale, infatti, i dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato hanno la cosiddetta tredicesima: un ulteriore stipendio, come una sorta di ‘regalo’ a fine anno.

Per questo motivo, quindi, devi prendere lo stipendio ‘secco’ e moltiplicarlo per tredici. Ovviamente, se hai anche la quattordicesima, la moltiplicazione sarà per 14 e non per tredici. A questo punto, devi dividere il risultato che è venuto per 12, che sono poi effettivamente le rate che dovrai pagare ogni anni. Indipendentemente da quanti stipendio prendi, tu pagherai le rate ogni mese.

Ora, devi effettuare l’ultima operazione: dividere per 5 il risultato che ti è appena venuto. Ciò che ti uscirà sarà la cifra esatta che ti verrà detratta ogni mese direttamente dal tuo salario. Né più né meno. Ogni mese, fino al saldo finale della tua cessione del quinto, dovrai pagare quella cifra.

Presta, però, la massima attenzione perché se il tuo livello salariale è troppo basso, non puoi chiedere oltre una certa cifra. Perché rischi di andare sotto la soglia di ‘tolleranza’, per quanto riguarda i soldi disponibili ogni mese.