Scenari Politici Economici https://www.scenaripoliticieconomici.it Sito di economia e finanza Mon, 09 May 2022 10:27:01 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.6.9 Perché affidarsi a un consulente esterno in azienda https://www.scenaripoliticieconomici.it/perche-affidarsi-a-un-consulente-esterno-in-azienda/ Tue, 10 May 2022 07:01:39 +0000 https://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=90 All’interno di ogni azienda sono molte le decisioni strategiche da prendere, che possono influenzare l’andamento del business e la sua[...]

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All’interno di ogni azienda sono molte le decisioni strategiche da prendere, che possono influenzare l’andamento del business e la sua profittevolezza. Gli ambiti decisionali sono molteplici e riguardano la strategia, l’ottimizzazione della produzione, la prevenzione dei rischi, l’apertura a nuove fasce di pubblico e molti altri ambiti essenziali.

Molte aziende tendono a mantenere all’interno dell’organizzazione tutte le mansioni di cui necessitano, facendo riferimento a figure qualificate interne all’organico per avere consulenza professionale in merito alle più importanti questioni su cui devono intervenire.

 

Sono però numerose anche le imprese che hanno ormai colto l’opportunità del delegare alcune task a consulenti esterni specializzati, che possano fornire un supporto attivo ed efficace nella gestione di specifici progetti o nella risoluzione di problematiche particolarmente complesse.

Lavorare con un consulente: i vantaggi

Tra i principali pro dell’affidarsi a un consulente esterno, c’è il fatto che un professionista qualificato, specializzato in un determinato settore di business, dispone senza dubbio di una formazione solida e di un background di esperienze che può fare la differenza nella pianificazione delle azioni aziendali. Infatti le sue skills sono generalmente molto più mirate rispetto a quelle che potrebbe avere il personale interno all’impresa e, quando si rende necessario affrontare questioni spinose e complicate, il suo contributo può essere decisivo.

 

Uno dei vantaggi più apprezzati della scelta di rivolgersi a un consulente esterno è anche la sua oggettività nelle decisioni: un professionista estraneo all’azienda ha un punto di vista obiettivo e imparziale sulla situazione che è chiamato a gestire e non è influenzato da precedenti scelte intraprese, dalla cultura aziendale, dalle gerarchie interne o dalla storia del brand. Garantisce quindi una capacità di giudizio svincolata da condizionamenti.

Lavorare con un consulente permette inoltre di evitare l’assunzione full-time di una risorsa interna qualificata, ma può essere chiamato semplicemente a lavorare su un pacchetto di obiettivi concordato in partenza. Il suo compito in azienda si conclude non appena i risultati richiesti sono stati raggiunti, senza vincoli e con netti vantaggi in termini di budget e flessibilità della collaborazione.

 

Cosa può fare un consulente aziendale?

I consulenti aziendali possono svolgere numerose attività per le aziende clienti. La consulenza commerciale è tra le più richieste dalle aziende, specialmente da quelle in fase di espansione che desiderano aprirsi a nuovi mercati o rafforzare la loro proposta. Un consulente di questo tipo può anche aiutare a rendere più efficiente il network commerciale o formare i venditori perché incrementino le loro performances.

Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro è un altro degli aspetti più ostici da gestire per le aziende: è spesso richiesta l’assistenza di consulenti esterni per comprendere e applicare correttamente le numerose disposizioni di legge che concernono la prevenzione dei rischi e la protezione dei lavoratori. In aiuto delle imprese vengono le società di consulenza specializzate, come Sicurezza Quadra, che possono aiutare i datori di lavoro a effettuare un’attenta valutazione dei rischi, a individuare e formare adeguatamente i ruoli di responsabilità interni e a eseguire le eventuali indagini strumentali richieste in conformità al Testo Unico sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro.

Nell’era della digitalizzazione, i consulenti marketing sono anch’essi tra i più richiesti dalle aziende. Sono infatti in grado di aiutare ogni impresa ad affacciarsi al mondo virtuale con consapevolezza e con i giusti strumenti, ma riescono anche a sfruttare i tradizionali canali di comunicazione “offline” oppure a impostare un approccio omnichannel che favorisca la crescita del brand cliente.

 

Tra i consulenti più autorevoli e gettonati ci sono anche i consulenti strategici, ossia professionisti capaci di elaborare un piano d’azione volto a ottimizzare sinergicamente ogni area del business. Questo consulente si rivela a volte fondamentale, e riesce a prendere in considerazione tutti i più cruciali aspetti dell’impresa cliente (processi, situazione finanziaria, risorse umane e tecnologiche, etc) per elaborare una road map completa verso il cambiamento.

 

 

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Carte di pagamento in Italia: crescita esponenziale negli ultimi cinque anni https://www.scenaripoliticieconomici.it/carte-di-pagamento-in-italia-crescita-esponenziale-negli-ultimi-cinque-anni/ Sun, 24 Apr 2022 19:41:10 +0000 https://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=86 Un tempo diffidenti nell’utilizzo dei sistemi di pagamento elettronici, basti pensare alle lunghe file che si creavano all’interno delle filiali[...]

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Un tempo diffidenti nell’utilizzo dei sistemi di pagamento elettronici, basti pensare alle lunghe file che si creavano all’interno delle filiali bancarie, in molti casi per ritirare la busta paga o effettuare un modesto prelievo in contante, gli italiani – seppur in ritardo rispetto ad altre popolazioni del Vecchio Continente – sembrano aver compreso l’estrema utilità di questo strumento.

Tutti gli strumenti di pagamento elettronici, come quelli presenti su carte24.info, hanno visto aumentare la loro capillare diffusione lungo lo Stivale, da Nord a Sud, migliorando la vita dei cittadini del nostro splendido paese. Al giorno d’oggi pochi soggetti, perlopiù di età avanzata, non posseggono una carta, riscontrando enormi difficoltà nel poter effettuare taluni pagamenti, oltre ad esporsi al rischio di perdere i contanti per svariati motivi.

Bancomat e prepagate: i motivi del boom dell’ultimo quinquennio ed il ruolo del web

I dati, in tal senso, sono la fotografia migliore, che consente di offrire uno spaccato reale, chiaro e veritiero di quanto abbiamo fin qui descritto. Le carte di debito, note ai più col nome “bancomat”, restano lo strumento maggiormente diffuso nel nostro paese, con quasi 60 milioni presenti nei portafogli dei cittadini del Belpaese.

L’aumento nell’ultimo quinquennio si stima attorno al 16% ed ha riguardato, in molti casi, persone che hanno dovuto fare di necessità virtù. È inutile negare, infatti, come il periodo dei lockdown, che limitava o rendeva estremamente complesso l’accesso agli sportelli bancari, abbia spinto moltissimi italiani all’utilizzo del Bancomat, strumento elettronico base per poter effettuare prelievi nei giorni festivi e a qualsiasi orario, oltre alla possibilità, estremamente comoda, di pagare direttamente presso gli esercenti.

La pandemia, quindi, ha dato ulteriore impulso all’utilizzo delle carte di pagamento, anche se il fenomeno era in netta e costante ascesa da almeno vent’anni, epoca in cui un fattore, più di ogni altro, ha inciso profondamente nella quotidianità di ciascuno di noi: la fruizione di Internet su larga scala.

Il web è diventata l’anima del commercio, come testimonia il vertiginoso volume d’affari dell’e-commerce, che ha raggiunto, a conti fatti, quello dei negozi fisici. Lo strumento maggiormente utilizzato per acquistare online è la carta prepagata, fruibile anche per i prelievi presso gli ATM posti all’esterno degli istituti di credito ed effettuare pagamenti direttamente dagli esercenti.

Carta di credito, lo strumento più ambito ma meno posseduto dagli italiani

La crescita di questo specifico strumento è stata, nel periodo preso in considerazione, di oltre il 25%: sul territorio italiano sono presenti, ad oggi, trentadue milioni di prepagate; cinque anni fa ne erano presenti venticinque. Le carte prepagate, oltre ad essere estremamente comode e snelle per i pagamenti online, garantiscono maggior sicurezza psicologica per quei soggetti che temono di poter subire frodi o operazioni di phishing online.

Il saldo della carta prepagata, che coincide col limite utilizzabile della stessa, è la cifra massima potenzialmente oggetto di frode, a differenza, invece, di quanto accade con le tradizionali carte di credito, esposte per l’intero massimale mensile della stessa. Va detto a chiare lettere, tuttavia, che la maggior parte delle carte di credito dispongono di un’assicurazione che, qualora non fosse dimostrata la malafede del titolare, procedono direttamente al rimborso.

Anche le carte di credito, seppur cresciute in misura inferiore rispetto a carte di debito e ricaricabili, hanno visto crescere la loro diffusione negli ultimi cinque anni. L’aumento è stato di oltre un milione di tessere: le carte di credito attualmente circolanti sono quasi 15,5 milioni (+11% nel quinquennio). Il numero inferiore rispetto a bancomat e prepagata è dovuto ad alcuni elementi come, tra gli altri, il costo maggiore del canone annuo, disporre di merito creditizio per ottenerla e le commissioni applicate sui prelievi in contanti.

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Perché Alfa Advisor non è una truffa ma un ottimo strumento per il tuo trading online https://www.scenaripoliticieconomici.it/perche-alfa-advisor-non-e-una-truffa-ma-un-ottimo-strumento-per-il-tuo-trading-online/ Thu, 14 Apr 2022 15:20:22 +0000 https://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=82 Il trading online è senza dubbio un’attività ad alto rischio. È assolutamente normale: rendimenti molto più alti dei classici investimenti[...]

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Il trading online è senza dubbio un’attività ad alto rischio. È assolutamente normale: rendimenti molto più alti dei classici investimenti bancari devono per forza essere accompagnati da un livello di rischio più alto.

Questo concetto è fondamentale per chiunque voglia approcciarsi per la prima volta al mondo degli investimenti finanziari online.

Purtroppo, oltre agli assodati e conclamati rischi legati all’operatività del trading online, i trader devono anche far fronte ad un pericolo più subdolo, ma forse ancora più pericolose: le truffe online.

Sì, perché, come spesso capita, nel momento in cui il trading online si è diffuso in tutto il mondo, sono anche nate piattaforme non regolamentate o servizi truffa che portavano i tanti sfortunati a perdere tutto il loro capitale in pochissimo tempo.

Oggi ti vogliamo parlare di un Expert Advisor, Alfa Advisor di Trading Millimetrico, in grado di rispondere ai mercati con logiche e strategie che riescono a massimizzare i profitti e al tempo stesso minimizzare il rischio.

I risultati di Alfa Advisor

Chiariamo subito una cosa: i risultati passati non possono essere in alcun modo considerati una prova di quelli che saranno i risultati futuri. Questo vuol dire che nessuno è in grado, nel mondo del trading online, di assicurarti una rendita certa e priva di rischio.

Come abbiamo detto il fattore rischio è sempre molto impattante nell’operatività online. Tuttavia, le diverse strategie possono avere impatti differenti e un’attenzione alla conservazione del capitale differente.

Da questo punto di vista Alfa Advisor negli ultimi mesi ha registrato rendimenti mensili medi intorno al 5%, con un Drawdown massimo del 12%. Questo vuol dire, in parole povere, che da quando è stato lanciato il software, il capitale iniziale è stato incrementato del 5% al mese, ma è stato anche preservata l’esposizione, portandola, nel suo punto più estremo, ad un valore del 12% del capitale.

Questi numeri, per quanto poco significativi per il futuro, devono far riflettere sulla tipologia di servizio che rappresenta Alfa Advisor.

Perché Alfa Advisor non è una truffa?

Come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, il fattore sicurezza deve sempre essere la prima cosa da guardare quando si sceglie di affidarsi a servizi legati al mondo del trading online. Viene quindi spontanea la domanda: come faccio a sapere che Alfa Advisor non sia una truffa?

La risposta può essere divisa in diverse argomentazioni. Prima di tutto, l’azienda che ha sviluppato il software (Trading Millimetrico) mostra tutti i suoi riferimenti sul sito, nonché la registrazione del marchio e il deposito alla SIAE del software.

Già questo primo dato deve tranquillizzare molto sulla bontà del servizio. Molte truffe, infatti, sono perpetuate tramite gruppi Telegram dove non esistono riferimenti concreti di chi gestisce il servizio. Al contrario, in questo caso, tutto è trasparente e conforme alle regolamentazioni in materia.

La seconda ragione è legata alla garanzia a vita offerta a chi acquista il prodotto. Che cosa vuol dire? Che se a causa del software doveste perdere più del 50% del capitale, Trading Millimetrico vi rimborserà completamente.

Ovviamente questa garanzia è vincolata ad alcune condizioni: dovete configurare l’Expert Advisor unicamente seguendo le linee guida che vi verranno fornite e dovrete utilizzare il broker consigliato sul sito.

Per quanto riguarda la configurazione del software, potrete personalizzarla a vostro piacimento ma ovviamente l’Expert è stato testato e calibrato seguendo delle precise indicazioni legate alla propensione al rischio.

Per quanto riguarda invece la scelta del broker, la motivazione è legata al fatto che quello consigliato permette di sfruttare i conti cent, che ti permetteranno di utilizzare Alfa Advisor anche con capitali relativamente piccoli, ovvero a partire da 500 euro.

Conclusioni

Il fattore rischio nel trading online non si può eliminare. Per questo motivo se decidete di entrare in questo mondo dovete sempre essere consapevoli che le probabilità di perdere soldi sono molto elevate.

Quello che potete, e dovete, fare assolutamente è quello di affidarvi a servizi seri, in grado di aiutarvi a generare profitti e al tempo stesso minimizzare i vostri rischi.

Alfa Advisor assolve egregiamente a questa funzione. Per questo motivo possiamo affermare che non è minimamente paragonabile ai tanti servizi truffa che potrete trovare in rete, ma un ottimo strumento per la vostra operatività.

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Il design minimal, tutto quello che c’è da sapere su questo trend https://www.scenaripoliticieconomici.it/il-design-minimal-tutto-quello-che-ce-da-sapere-su-questo-trend/ Fri, 17 Dec 2021 06:01:32 +0000 https://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=78 Il concetto di design minimal è stato inventato attorno agli anni sessanta. La filosofia che si cela dietro questa linea[...]

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Il concetto di design minimal è stato inventato attorno agli anni sessanta. La filosofia che si cela dietro questa linea di pensiero, è legata al senso di semplicità delle cose. Al contrario di quel che accade oggi, che invece si dà valore esclusivamente all’apparenza.

Più cose si hanno e si mostrano, maggiore è il senso di fiducia che si tende a dare. Per fortuna però, non tutti la pensano in questo modo. C’è chi crede ancora al design minimal, tanto da esser divenuto un trend anche in tempi odierni.

Cosa si intende per design minimal

Il primo a coniare (nel campo dell’arredamento), il concetto di design minimal, è stato il filosofo inglese Richard Wollheim. Egli volle far credere che con dei pochi ma essenziali elementi, si possa dar vita a qualcosa di semplice, ma altrettanto significativo.

Nella lista delle migliori abitudini, che è possibile trovare qui, c’è anche quella di creare un ambiente di studio, lavoro o riposo sano, in grado di garantire la massima concentrazione senza alcuna distrazione. Proprio per questo aspetto, il design minimalista viene in nostro soccorso.

La modernità prevede caos, senso di appartenenza, così tanta da trasferire un messaggio a volte dannoso: chi possiede più beni materiali, significa che ha tutto. Il più delle volte però, funziona proprio all’opposto di quel che si pensi: “si può possedere tutto, senza avere nulla”.

Ne è la prova vivente Richard Wollheim, che ha sottolineato l’importanza di arredare la propria casa o il proprio studio, tenendo conto soltanto di quel che è essenziale avere. Psicologicamente ciò darà un ordine lineare ed equilibrato, lo stesso che a sua volta possiamo sentire di avere nella nostra vita.

Design minimalista: quali sono gli elementi essenziali da non dimenticare?

In un certo senso, lo stile minimalista deve rappresentare la propria personalità, la propria anima. Motivo per cui non esiste un vero e proprio standard da seguire. È necessario inserire soltanto gli elementi indispensabili per poter vivere bene in quel determinato ambiente (appartamento o studio lavorativo che sia).

Ad esempio, il trend del design minimal è quello di ridurre i metri quadrati degli ambienti per poter spostarsi con facilità da una stanza all’altra, oppure di inserire pochi oggetti (abolendo i superflui), per poter pulire in minor tempo possibile gli spazi interni e ottimizzare i tempi.

Quando si pensa ad un arredamento minimal, ecco a quali caratteristiche bisognerebbe far riferimento:

  • Miglior funzionalità: adattare in base alle proprie esigenze, pochi oggetti ma indispensabili per condurre la vita quotidiana.
  • Nessun problema di ingombro: potrebbe sembrare banale o assurdo, ma il fatto di avere tante cose a cui badare e tenere in ordine, psicologicamente influisce negativamente.
  • Colori tenui (preferibilmente bianco): pareti bianche e finestre da cui far entrare i raggi solari, è la miglior medicina per il proprio star bene.
  • Arredi e mobili semplici: lo stesso principio dei colori tenui, in un ambiente dal design minimalista è indispensabile inserire degli arredi e dei mobili con una certa semplicità.
  • Spazio ai materiali moderni: innovazione e modernità devono essere collocati al primo posto. Questo per poter instaurare con la propria mente, un senso di benessere e piacevolezza quando si vive in un determinato ambiente.
  • Nessuna decorazione particolare: fronzoli e decorazioni particolari, sono gli antagonisti del design minimal. Raccomandiamo semplicità al fine di poter stare bene e vivere in un ambiente senza troppa pesantezza.

A lungo andare, le possibilità e le idee di arredare casa in stile minimal si fanno sempre più numerose. Suggeriamo anticipatamente, di avere un’idea (consultando magari un professionista del settore), su quella che sarà la propria casa o studio minimalista.

Con le rappresentazioni in 3D diventa molto più semplice poter anticipare il proprio ambiente ideale.

Sarebbe superfluo sottolineare l’importanza di strutturare l’ambiente minimal per ogni stanza, dal soggiorno alla cucina, dallo studio alla stanza da letto e così via per gli ulteriori spazi che si andranno a creare.

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Urbano: partita negativa non riesce a fare la differenza https://www.scenaripoliticieconomici.it/urbano-partita-negativa-non-riesce-a-fare-la-differenza/ Tue, 20 Apr 2021 19:02:41 +0000 https://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=72 Si è disputata domenica a San Francecsco la 4° partita di ritorno del campionato della serie, che vedeva la squadra[...]

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Si è disputata domenica a San Francecsco la 4° partita di ritorno del campionato della serie, che vedeva la squadra di casa contrapporsi all’Ascoliniana, in una sfida il cui esito inizia a definire le sorti delle due squadre attualmente fanalini di coda in classifica, per la lotta alla salvezza.

L’ Ascoliniana reduce da 3 sconfitte consecutive, decide di mettere in campo un aggressivo modulo d’attacco a 3 punte puntando a mettere in crisi la difesa dell’ avversario, che finora ha mostrato tutti i suoi limiti nelle partite precedenti affibbiando il triste primato di gol subiti in questo campionato alla squadra. Ardor San Francesco  invece si chiude con un conservativo 4-4-2 puntando tutto nel comparto d’attacco sul suo giocatore di maggior talento, Urbano, che sembra in questa fase di stagione particolarmente a suo agio nel ruolo di punta che l’allenatore ha scelto per lui, spostandolo dal centrocampo dove giocava all’inizio della stagione senza aver mai fatto veramente la differenza.

I presupposti per una partita avvincente sulla carta ci sono tutti; sin dal calcio d’inizio l’ Ascoliniana  ha messo in campo tutta la sua voglia di passare in vantaggio affidandosi a lanci lunghi e gioco aereo che hanno portato rapidamente in crisi la difesa della Ardor

Poche inizialmente le opportunità per , che praticamente non tocca palla per i primi 20’ di partita soprattutto a causa dell’ottima marcatura di Banelli che non gli lascia scampo.

Al 42’ una rapida azione di contrattacco porta ad un fantastico gol di testa di Simenotti che sorprende la difesa impotente della Ardor e porta l’ Ascoliniana in vantaggio poco prima di entrare negli spogliatoi.

Il secondo tempo vede scendere in campo una Ardor che sembra più determinata; i comparti sembrano più serrati e si vedono più palle dirette alle punte, specialmente verso .

E’ invece Urbano, punta schierata dalla Ardor, che al 63’ sfrutta un’ingenuità della difesa dell’ Ascoliniana, intercettando un retropassaggio verso il portiere di Banelli e portando al pareggio le due squadre riaccendendo così le speranze della Ardor

Speranze che trovano una possibile concretezza al 88’, dove un lungo rilancio dalla difesa mette sui piedi di  la palla che può ribaltare il risultato. Dopo aver saltato Banelli,  è solo davanti al portiere; purtroppo il tentativo di pallonetto che sfodera per sorprendere il portiere finisce dietro la porta, privando definitivamente la Ardor di un successo che avrebbe potuto esorcizzare la retrocessione e che invece relega le due squadre sempre più sole in fondo alla classifica.

Certamente è stata una bella partita, e si è visto tutto l’impegno delle squadre per poter portarsi a casa una vittoria che entrambe meritavano.

L’ Ascoliniana ha dimostrato una buona gestione di palla e ottima capacità di spegnere sul nascere le incursioni offensive della Ardor, con Simenotti che oggi si è dimostrato particolarmente ispirato e presente; la Ardor invece ha mostrato nuovamente tutti i suoi limiti nel reparto difensivo, prestando il fianco agli attacchi dell’ Ascoliniana in diverse occasioni, e nell’attacco, dove oggi  ha perlopiù vagato nell’area avversaria senza palla, sprecando malamente l’unica palla goal che ha avuto tra i piedi e congelando il risultato su un poco utile 1-1. Oggi nemmeno Urbano è riuscito a risollevare le sorti della partita.

 

(Trattasi di un racconto di fantasia dove avvenimenti e nomi sono stati inseriti per dare più passione al racconto)

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Trading, prosegue il rally della Borsa: cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi? https://www.scenaripoliticieconomici.it/trading-prosegue-il-rally-della-borsa-cosa-potrebbe-succedere-nei-prossimi-mesi/ Sat, 03 Apr 2021 21:42:31 +0000 https://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=69 Sono passati dodici mesi dallo scoppio della pandemia, che ha stravolto, completamente, le abitudini di qualunque cittadino del globo terrestre.[...]

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Sono passati dodici mesi dallo scoppio della pandemia, che ha stravolto, completamente, le abitudini di qualunque cittadino del globo terrestre. L’emergenza sanitaria si è riflettuta, seppur con ampie differenze, in tutti i settori economici, alcuni dei quali messi in ginocchio dalla potenza deflagrante del virus.

La risalita, seppur faticosa, è appena iniziata, con qualche segnale di ripresa che, grazie anche alla scoperta dei vaccini, fa sperare in un 2022 all’insegna della (quasi) normalità pre-covid. Le borse finanziarie, in tal senso, sembrano scommettere decisamente su questo scenario, come evidenziano i fortissimi rialzi dei listini avvenuti da fine ottobre 2020, all’indomani dell’annuncio della scoperta del vaccino da parte di Pfizer.

Sei mesi di “effetto Pfizer” sui mercati finanziari

La maggior parte dei mercati, infatti, ha assorbito il forte shock accusato all’indomani dello scoppio dell’emergenza sanitaria e fa registrare dei livelli di prezzo più alti rispetto al momento in cui, poco più di dodici mesi fa, il covid fece capolino anche nelle vite dei cittadini occidentali.

Se è innegabile che la scoperta di alcuni efficaci vaccini abbia agevolato il forte recupero dei listini, è altrettanto vero che le politiche espansionistiche messe in capo delle banche centrali e delle amministrazioni dei principali paesi più sviluppati abbiano avuto un ruolo a dir poco fondamentale. Una liquidità elevata, che sta contribuendo ad aumentare le attese di spinte inflazionistiche neppure lontanamente immaginabili solo sei o sette mesi fa.

E qualche riflesso, in tal senso, lo si è potuto evidenziare sui tassi dei titoli obbligazionari, in particolar modo i bond sovrani, che hanno avuto un aumento dei rendimenti, seppur contenuto, come non si vedeva da tempo. Certo, i tassi a breve restano negativi. Ma la parte lunga, quella, per intenderci, attinente ai titoli a lunga scadenza, qualche piccolo segnale lo ha già lanciato.

Le performance più sbalorditive, però, sono state fornite da un asset reperibile solo ed esclusivamente tramite il trading online, che, complici proprio le misure di distanziamento sociale adottate da marzo 2020, è diventato, al giorno d’oggi, lo strumento di maggior utilizzo per l’allocamento dei propri risparmi in ambito finanziario.

Continuerà il rally o si entrerà in una fase di correzione dei mercati?

Stiamo parlando, per quanto ovvio, delle criptovalute, ovvero le monete intangibili, che da oltre un decennio dividono il mondo finanziario tra scettici ed entusiastici: il Bitcoin, la cripto più famosa del mondo, ha visto accrescere il proprio valore di oltre il 600% nell’ultimo anno. Un dato che non ha fatto altro che accrescere gli estimatori di queste valute, che comunque, va ricordato, sono uno strumento con una volatilità certamente non contenuta.

Esse, di conseguenza, vanno concepite come un ottimo elemento diversificatore all’interno di un portafoglio strutturato e diversificato, in modo da poter essere un utile supporto per cercare di ampliare le performance complessive del proprio portafoglio finanziario. Il mondo del trading online, d’altro canto, offre svariate opportunità, come il Forex, i CFD o gli ETF, solo per citare tre asset ai quali, al giorno d’oggi, ricorre una fetta consistente di utenti.

Per allocare efficacemente i propri risparmi in ambito finanziario, quindi, è assolutamente indispensabile affidarsi ad un sito che spiega bene il trading online. Una regola ancor più importante in questo momento, con i listini finanziari reduci da svariati mesi di rialzi: il supporto di professionisti seri e qualificati, può risultare di fondamentale importanza nei prossimi mesi, che potrebbero essere caratterizzati da una spiccata volatilità.

Nel mondo finanziario, infatti, esistono due filosofie opposte, tra chi sostiene che i mercati, grazie alle abbondanti iniezioni di liquidità delle banche centrali, continueranno a crescere e chi, invece, tema possa essere ormai prossimo uno storno, considerato che la ripresa economica, al momento, non è così vigorosa come pronosticato dai mercati in base alle attuali quotazioni.

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Come sta cambiando il mondo dei prestiti online: il trend dell’Italia https://www.scenaripoliticieconomici.it/come-sta-cambiando-il-mondo-dei-prestiti-online-il-trend-dellitalia/ Mon, 31 Aug 2020 20:18:40 +0000 https://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=63 Il ricorso al mondo del credito al consumo è sensibilmente aumentato nel nostro paese, specie nell’ultimo decennio. A favorire questa[...]

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Il ricorso al mondo del credito al consumo è sensibilmente aumentato nel nostro paese, specie nell’ultimo decennio. A favorire questa crescita sono stati diversi fattori. E’ fuor di dubbio, ad esempio, come le tre crisi intercorse negli ultimi dodici anni, da Lehman Brothers a quella recente sanitaria, passando per le manovre speculative avvenute sul nostro debito sovrano (soprattutto nel 2011), abbiano aumentato la platea dei sottoscrittori.

Esse, di fatto, hanno generato un problema che, numeri alla mano, ha scalfito non poco le abitudini degli italiani: la perdita del potere d’acquisto da parte del ceto medio, la terza più significativa dell’intera area €uro. Ricorrere ad un prestito, di conseguenza, è diventata un’azione sempre più frequente da parte degli italiani, anche se le modalità d’approccio sono letteralmente mutate nel tempo.

Approccio dei cittadini al mondo del credito: come è mutato grazie ad internet

Oltre alla minor capacità di spesa fin qui citata, che nei decenni scorsi, in buona sostanza, è stato il quasi esclusivo motivo per il quale i risparmiatori nostrani accendevano un finanziamento, oggi esso viene valutato come utile strumento per preservare i propri risparmi, talvolta faticosamente accumulati con ore di duro lavoro: anziché smobilizzare quest’ultimi, si preferisce contrarre un prestito personale.

Un’evoluzione comportamentale degli italiani, che testimonia come gli stessi si siano finanziariamente emancipati ed abbiano concepito, compiutamente, quali siano le finalità per le quali si richiede un prestito: non bisogna essere per forza con l’acqua alla gola per farvi ricorso. Ed è indubbio come la rete telematica sia stata fondamentale nel compimento di questo radicale mutamento comportamentale dei nostri concittadini.

Grazie anche alla accomodante politica monetaria della Banca Centrale Europea, che ormai da svariati ha portato in area negativa i tassi ufficiali con l’intento di dar vigore alla zoppicante economia dell’Unione Europea, la richiesta dei prestiti online è letteralmente schizzata alle stelle, specie nei mesi immediatamente successivi alla fine del lockdown, sia lato imprese che privati.

I più richiesti in rete sono i finanziamenti personali e quelli per consolidamento debiti. Quest’ultimi, soprattutto, hanno visto ampliare il numero delle persone che vi hanno fatto ricorso, fondamentalmente per due motivi: ridurre il carico complessivo degli impegni mensili, raggruppandoli in un’unica rata; approfittare della favorevole situazione congiunturale in tema di tassi interessi, abbassando gli oneri da riconoscere alle finanziarie.

Prestiti personali tradizionali, ma non solo: come si è evoluto il mondo del credito grazie al web

Un dato, meglio di qualunque altro, è in grado di testimoniare come i finanziamenti online siano stati il volano dell’intero mondo del credito al consumo: rispetto a dodici mesi fa, le richieste sono state superiori del 20%, contribuendo, significativamente, ad immettere nel sistema economico preziose risorse per aiutare famiglie ed aziende in un momento, come l’attuale, dove il covid sta mostrando quanto sia deflagrante anche sulla tenuta economica e sociale del nostro paese.

Nel grande mondo del web, però, è possibile ricorrere anche ad altre tipologie di prestiti, fornendo valide alternative a coloro che, per motivazioni varie, preferiscono accedere al credito in maniera alternativa al classico prestito personale. L’esempio più eclatante, in tal senso, è rappresentato dalla Cessione del Quinto dello Stipendio o della Pensione, una tipologia di prestito che sta riscontrando il forte consenso dei risparmiatori italiani.

Esso, in primis, si differenzia dal tradizionale prestito personale per la modalità con la quale viene pagata la rata: anziché addebitare il conto corrente, essa viene trattenuta direttamente sul cedolino della busta paga percepita. A garantire il buon esito del pagamento è quindi il datore di lavoro, che, per quanto ovvio, deve porre la propria firma per far sì che venga erogata liquidità al proprio dipendente.

Negli ultimi anni, oltretutto, grazie al web è possibile inoltrare richiesta di prestito anche se si risulta non percettori di reddito, purché si adempia a determinate caratteristiche, Questo report è stato scritto in collaborazione con la redazione prestitisenzabusta.it formata da esperti del settore prestiti senza busta paga e finanziamenti personali.

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Decreto Rilancio e Incentivi Auto 2020, cosa dobbiamo sapere? https://www.scenaripoliticieconomici.it/decreto-rilancio-e-incentivi-auto-2020-cosa-dobbiamo-sapere/ Sun, 05 Jul 2020 06:20:46 +0000 https://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=60 Il Decreto Rilancio è una misura approntata dal nostro Governo per riuscire a rispondere alla situazione di difficoltà economica in[...]

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Il Decreto Rilancio è una misura approntata dal nostro Governo per riuscire a rispondere alla situazione di difficoltà economica in cui si è trovato il Paese in seguito al diffondersi dell’emergenza coronavirus. A causa delle restrizioni e del lockdown che è stato imposto per contenere la pandemia, si sono avute delle difficoltà di carattere economico, che hanno investito differenti settori. Tutto questo ha portato anche ad una riduzione dei consumi e ad un calo degli acquisti, che sta mettendo in grave crisi molti comparti della produzione italiana. Uno dei settori che maggiormente ha risentito delle difficoltà economiche causate dal diffondersi della pandemia è stato quello automobilistico. Le ultime stime infatti rivelano a questo proposito che è diminuito di circa il 90% l’acquisto delle auto.

Il Decreto Rilancio a beneficio dell’acquisto di automobili

Proprio per cercare di risolvere questa complessa situazione, l’esecutivo ha proposto nel Decreto Rilancio degli incentivi e dei bonus per l’acquisto di auto nuove. Infatti non dobbiamo dimenticare che il settore della produzione automobilistica è uno dei più importanti punti di riferimento nell’economia nazionale e non.

Allo stesso tempo il Decreto Rilancio ha voluto spingere non solo all’acquisto di auto nuove, ma all’acquisto anche di veicoli che possano contribuire a dare una mano contro l’inquinamento ambientale.

Infatti per esempio uno dei criteri considerati per quanto riguarda la possibilità di ottenere incentivi per l’acquisto di automobili è quello della riduzione delle emissioni. Ma a quanto ammontano gli incentivi di cui stiamo parlando per il settore automobilistico?

In che cosa consistono gli incentivi per l’acquisto di auto

In particolare il Decreto Rilancio propone degli incentivi sostanziosi per l’acquisto di auto Euro 6. In questo senso nel Governo c’è stata una netta convergenza, per arrivare a prevedere un contributo fino a 4.000 euro.

Il ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli ha spiegato che si tratta di un provvedimento esplicito che vuole incentivare la rottamazione delle auto più vecchie e quindi più inquinanti. Il Governo in particolare ha voluto accompagnare gli incentivi auto Euro 6, mettendoli accanto agli ecobonus che già sono in vigore.

Per gli ultimi cinque mesi del 2020 sono previsti degli incentivi in particolare con contributi statali per auto ibride ed elettriche. Per questi mezzi di trasporto l’incentivo ammonta a 4.000 euro con la rottamazione di un altro veicolo e a 2.000 senza rottamazione.

Ma ci sono delle novità davvero sostanziali, sempre tenendo conto delle misure contro l’inquinamento atmosferico, infatti l’incentivo per le auto con emissioni tra 0 e 20 grammi al chilometro di anidride carbonica che fino ad ora è stato pari a 6.000 euro può arrivare anche a 10.000 euro.

Per i veicoli con emissioni tra 21 e 60 grammi al chilometro di CO2 anche in questo caso un aumento, passando da 2.500 euro a 6.500 euro.

Per questi ultimi veicoli c’è anche un contributo di 4.000 euro che può raggiungere 6.000 euro in caso di rottamazione oppure è previsto un bonus di 1.500 euro, al quale poi se ne aggiunge un altro di 1.000 euro, a seconda della quantità di emissioni rapportata al veicolo che si acquista.

L’approvazione insomma del Decreto Rilancio che propone questi incentivi per l’acquisto delle automobili cerca di risolvere una situazione finanziaria di molte concessionarie che è piuttosto grave, visto che si calcola che le auto rimaste senza essere vendute sono circa 500.000.

Se, invece, stai considerando di noleggiare un’automobile il mio consiglio è quello di affidarti a portali online verificati, poiché la truffa è sempre dietro l’angolo. Affidandosi a degli esperti avrai sicuramente la possibilità di fare la scelta giusta e di ottenere moltissimi vantaggi che faciliteranno i tuoi spostamenti utilizzando l’automobile.

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Calcolare la cessione del quinto dello stipendio, come si fa? https://www.scenaripoliticieconomici.it/calcolare-la-cessione-del-quinto-dello-stipendio-come-si-fa/ Wed, 01 Jul 2020 10:49:34 +0000 https://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=57 Stai cercando una guida sulla cessione del quinto dello stipendio? Come simulare il calcolo della rata della cessione del quinto[...]

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Stai cercando una guida sulla cessione del quinto dello stipendio? Come simulare il calcolo della rata della cessione del quinto per capire se questo prestito può fare per te? Sei nel posto giusto! In questo approfondimento, ti spiegheremo con un esempio molto semplice tutti i procedimenti per poter calcolare in maniera rapida la cessione del quinto. Prima, però, cerchiamo di capire di più su questa tipologia di finanziamento.

Cessione del quinto: cos’è e a chi è rivolta

La cessione del quinto è una forma di prestito che viene concesso a chi ha un lavoro stabile o, comunque, ha un’entrata fissa al mese. In altre parole, se è un pensionato. Ciò perché è una tipologia molto particolare dove non è previsto un giorno mensile in cui paghi le rate ma ti viene tolto il saldo direttamente dalla busta paga – se sei un lavoratore – o dalla pensione – se, appunto, sei un pensionato.

Inoltre, ciò consente da un lato di essere sicuro di poter restituire il tutto e, quindi, non avere alcun intoppo burocratico. Dall’altro, hai la certezza che potrai ben figurare come buon pagatore e il che non fa mai male.

Per questo, però, è necessario un doppio requisito: oltre a essere un lavoratore dipendente (e NON un autonomo) devi avere il ‘posto fisso’. Il posto fisso, oggi, te lo garantisce solo la pubblica amministrazione e, quindi, in altre parole, dovrai essere un dipendente pubblico.

I dipendenti pubblici, infatti, sono praticamente illicenziabili e qualsiasi cosa succede hanno comunque il loro stipendio a casa. Quindi, non c’è alcun pericolo che possa fallire lo stato. Come, invece, può fallire un’azienda. Ed è per questo motivo che, infatti, se una banca dovesse rifiutare la cessione del quinto a un lavoratore privato, non è ‘cattiva’ la banca ma, anzi, vuole semplicemente cautelarsi. In un mondo che cambia sempre più velocemente, anche se hai un vecchio contratto a tempo indeterminato presso un’impresa, non sei più al sicuro.

Il mito del posto fisso nel privato è ormai crollato e, quindi, le banche legittimamente non vogliono rischiare. Se, invece, sei un pensionato l’unico tuo limite riguarda l’età. Di solito, l’età massima è 75 anni e oltre questa data non è possibile andare. Gli enti creditori più fiscali fanno sì che tu debba saldare tutto il prestito entro i 75 anni. Mentre quelli più malleabili, si accontentano che il saldo del prestito non debba partire oltre i 75 anni.

Per il resto, il procedimento è uguale come per un lavoratore: pagamento al saldo della pensione e tu ti ritrovi con il 20% in meno. Già ma come si calcola? Lo scopriamo nel prossimo paragrafo.

Come si calcola il 20% della cessione del quinto

Il calcolo della cessione del quinto può essere ingannevole per i non esperti. Infatti, può capitare che tu possa pensare che basti semplicemente lo stipendio diviso 5. In realtà, è leggermente più complesso.

Innanzitutto, dovrai togliere tutte le indennità, gli straordinari, le ferie e tutto ciò che di ‘surplus’ hai in busta paga. Lo stipendio deve essere ‘secco’. Inoltre, devi considerare che le mensilità non sono 12 ma almeno 13. A Natale, infatti, i dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato hanno la cosiddetta tredicesima: un ulteriore stipendio, come una sorta di ‘regalo’ a fine anno.

Per questo motivo, quindi, devi prendere lo stipendio ‘secco’ e moltiplicarlo per tredici. Ovviamente, se hai anche la quattordicesima, la moltiplicazione sarà per 14 e non per tredici. A questo punto, devi dividere il risultato che è venuto per 12, che sono poi effettivamente le rate che dovrai pagare ogni anni. Indipendentemente da quanti stipendio prendi, tu pagherai le rate ogni mese.

Ora, devi effettuare l’ultima operazione: dividere per 5 il risultato che ti è appena venuto. Ciò che ti uscirà sarà la cifra esatta che ti verrà detratta ogni mese direttamente dal tuo salario. Né più né meno. Ogni mese, fino al saldo finale della tua cessione del quinto, dovrai pagare quella cifra.

Presta, però, la massima attenzione perché se il tuo livello salariale è troppo basso, non puoi chiedere oltre una certa cifra. Perché rischi di andare sotto la soglia di ‘tolleranza’, per quanto riguarda i soldi disponibili ogni mese.

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Scenario economico Bitcoin a 100.000 dollari: cosa potrebbe accadere? https://www.scenaripoliticieconomici.it/scenario-economico-bitcoin-a-100-000-dollari-cosa-potrebbe-accadere/ Fri, 26 Jun 2020 18:43:42 +0000 https://www.scenaripoliticieconomici.it/?p=54 Non siamo di fronte ad un’idea astratta, ma lo scenario economico del Bitcoin a 100.000 dollari è qualcosa a cui[...]

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Non siamo di fronte ad un’idea astratta, ma lo scenario economico del Bitcoin a 100.000 dollari è qualcosa a cui gli esperti del settore stanno pensando davvero. Come mai questa ipotesi? Semplice, il valore del Bitcoin che fino a un po’ di tempo fa oscillava tra i 4000 e i 5000 dollari, è più che raddoppiato di valore nelle ultime settimane. La moneta virtuale è passata da 4.000 dollari ad oltre 9.000 dollari. Questo scenario ha fatto parlare molto.

Scenario economico Bitcoin a 100.000: gli esperti parlano di crescita importante

I motivi per i quali le opinioni degli esperti sono ampiamente condivise, sono essenzialmente due, e avranno come effetto quello di permettere al Bitcoin di raggiungere quota 100.000 dollari. Andiamo nel dettaglio a vedere quali sono queste due situazioni:

La prima ragione è quella che vede il Bitcoin come un vero e proprio prodotto finanziario, che oramai va in linea più con gli andamenti di asset più conosciuti e meno come criptomoneta vera e propria. Infatti, come è accaduto diverse volte, il Bitcoin è stato utilizzato da molti investitori come bene rifugio, un po’ come di solito si fa acquistando l’oro. Questo è sicuramente un elemento che dà molto peso alla criptomoneta più vecchia e più famosa del mondo, e si tratta di quello che senza dubbio è un elemento preponderante nella crescita del suo valore. Ciò alla fine ci mostra come per i grossi investitori la criptomoneta Bitcoin rappresenta qualcosa di più di una moneta virtuale, ma un investimento con il quale parcheggiare il proprio denaro in periodi in cui le altre opzioni non garantiscono guadagni.

Il secondo motivo è quello dovuto all’Halving. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, ci riferiamo all’innalzamento della difficoltà di estrazione del Bitcoin, aspetto che come sappiamo porta a rendere più rara e quindi minore la presenza della moneta digitale sul mercato, e che ha come conseguenza quella dell’aumento della domanda e quindi del valore della stessa. Sappiamo inoltre che, in merito a questa moneta, c’è anche un altro elemento che la rende presto scarsa.

A differenza della moneta tradizionale il Bitcoin ha una quantità limitata, ovvero non potranno mai esistere più di 21 milioni di Bitcoin circolanti. Questa ulteriore limitazione porterà alla saturazione della moneta virtuale, e coloro che la possiedono sfrutteranno il vantaggio di essere gli unici ad averla facendo crescere il suo valore contestualmente a quello della domanda. Motivo per cui il concetto di scarsità ha ancora più valore in questo caso.

Lo scenario economico del Bitcoin a 100.000 dollari dunque è tutto meno che campato in aria, anzi, la previsioni degli esperti si basa su dati e situazioni che sono certe e alla fine nemmeno troppo lontane nel tempo. Inoltre, ci dicono che negli ultimi tempi sono molti anche gli investitori istituzionali che si rivolgono al Bitcoin. Si dice che sono molte le “Big Banks” che non solo si sono rivolte a questa moneta digitale, ma che ne stanno proprio facendo incetta.

Se andiamo a mettere insieme tutte queste informazioni abbiamo effettivamente un quadro positivo e decisamente incoraggiante della situazione. Sebbene l’attuale valore di un Bitcoin è di circa 9.000 euro, e quindi non molto basso, chi ha capitali da investire nei Bitcoin potrebbe diventare davvero ricco in breve tempo se crede in questa possibilità. Il raddoppio del valore degli ultimi tempi è comunque un segnale che ci mostra quanto questa moneta digitale rappresenti un’occasione ghiotta. Infatti, anche se poi il Bitcoin alla fine non raggiungesse il target di 100.000 dollari previsti, ma si fermasse anche a 50.000 dollari, sarebbe comunque un investimento più che positivo.

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